I Lecci di Soviore, Monterosso al mare
Da questo piccolo altopiano che accoglieSoviore, il santuario con l’icona mariana più antica,situato a 465 metri s.l.m., si gode uno dei panorami più vasti di tuttala zona con la vallata di Levanto verso destra e ilterritorio di Monterosso e Vernazza a sinistra. Il piazzale dove arriverete con la vostra auto accoglie la foresteria e in fondolachiesa, semplice maricca di storia, meta da secoli di un culto di venerazione senza pari da parte dipellegrinidi ogni provenienza. Oltre il cancello che adduceallo stabilimento ecclesiale,un terrapieno nasconde l’inizio del sentiero che conduce al centro storico di Monterosso al mare e con un’ora di camminosi raggiunge la prima perla di questo territorio magico e forte strappato dal mare con l’opera ardua dell’uomo – le Cinque Terre.
Sidice che le Cinque Terresiano nate dallo spostamento degli abitanti – deditiper molto tempo all’agricoltura e alla pastorizia dai villaggidell’entroterraverso i santuari che si trovano a mezza costa verso le rade della costa e quindiil mare. Da contadini forti efieri e intrepidi naviganti, e per riconoscere la loro casa quando stavano partendoo arrivandoladipingevano di un colore particolare, più forte, più tenue, verde, giallo, viola,i colori del tramonto o dell’alba.Dopo mesi d’imbarco, dopo aver viaggiato per il Mediterraneo o per il mondo, tornavano ai loro campi terrazzati affacciati sul mare, ricostruivano i muretti a secco caduti, strappandoli con grande fatica all’incuria e alla roccia. Una visita al loro santuario non mancava, per grazia ricevuta, peraver vinto una battaglia, la potenza delle onde o la tempesta più forte ed aver potuto ritornare. Le case nascevano vicinoall’acqua ma anche vicino alverde, a qualche appezzamento di terra da curare, per creare il vigneto, l’uliveto o la limonaia.
Un territorio come questo va preservato e curato e per questo è stato creato il Parco Nazionale delle Cinque Terre e la sua Riserva Marina. Un territorio fragile, delicato, con molteplici caratteristiche, ma senza dubbio da scoprire ogni volta e ogni giorno dagli abitanti e dai turisti.
Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore: le cinque perle della Liguria, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
Una stretta fascia di terra tra il mare e il verde crinale, luoghi nei quali il tempo sembra essersi fermato, dove l’uomo si inchina allo splendore del paesaggio, lasciando che sia la natura a dominare e scandire, con lo scorrere delle stagioni, i ritmi di vita.
Qui, su un frastagliato tratto di costa della riviera ligure di levante, che va da Punta Mesco a Punta Montenero, sorgono cinque bellissimi borghi o, come si diceva anticamente, Terre. Da qui il nome Cinque Terre.
Le Cinque perle della Liguria sono, Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore.
Grazie alle caratteristiche del territorio sul quale sorgono, e alla capacità dell’uomo di adattarsi ad esso senza sconvolgerlo, le Cinque Terre sono conosciute in tutto il Mondo.
Questo è un territorio magico, nel quale il blu del mare si unisce al verde della collina e i bagliori del sole sull’acqua sembrano dipingere la costa con mille colori.
Questi borghi sono un patrimonio tanto inestimabile quanto fragile, per questo nel 1997, su istanza della provincia della Spezia sono diventati, insieme a Portovenere e le Isole Palmaria, Tino e Tinetto, patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
Nel 1998, poi, per ulteriore tutela, è stato istituito il Parco Nazionale delle Cinque Terre per garantire la conservazione degli equilibri ecologici e proteggere il territorio.
Con i loro splendidi scorci, i profumi inebrianti, i tanti sapori e i mille colori, le Cinque Terre vi faranno innamorare.